Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

21 ottobre 2006

Imprenditori di notte

Forse le Poste devo lasciarle. Perché giorno dopo giorno mi sto rendendo conto di essere frustrato, di non avere nessun interesse in quello che faccio, di sentirmi completamente vuoto dal punto di vista professionale.
Certo, sono 1.100 euro al mese (netti!), più tredicesima, tfr, malattia, contributi previdenziali, ferie pagate... ma ho il terrore che quando perderò definitivamente la voglia di fare - e succederà! -, finirò come tanti miei colleghi più anziani a leggere la Gazzetta sotto il tavolo.
Ne parlavo con Claudio ieri sera: Matteo è un po' imbranato e leggero, ma ha voglia di fare e soldi da parte; Ross è un vulcano di idee e soprattutto è instancabile: se la fai lavorare 16 ore al giorno, è pure contenta; Claudio è Claudio... un vero manager, competente, intelligente, altruista, determinato; e io? "Tu sei un uomo quadrato, fatto e finito, in grado di gestire le cose con un piglio organizzativo ormai raro - mi ha detto Claudio -. Sai Alessio, potremmo mettere su una piccola azienda insieme, noi quattro".
Una piccola azienda? Noi quattro? "Sì, senza lasciare i nostri lavori: una cosa che si fa di sera e nei week-end, inizialmente, poi se va bene... poi se va bene saremo finalmente padroni solo di noi stessi!!!".
Claudio è un grande, ha mille idee: ora però voglio essere attivo anche io, aiutarlo e capire se questa impresa è fattibile. Da dove posso cominciare? Dove trovo informazioni sull'accesso al credito? E bandi pubblici per fondi regionali/provinciali? Come si fa ad accedere ai fondi europei???

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

mettere su una piccola azienda di sera e nei weekend? con tutti i debiti che ti farai? se non intendi tagliare drogra è meglio che ti scordi di lavorare solo 8 ore al giorno.. soprattutto i primi tempi..

16:24

 
Anonymous Anonimo said...

l'iter dei finanziamenti pubblici te li seguo io... faccio quello circa 180 ore al mese!!!

19:59

 
Anonymous Anonimo said...

beata ingenuita': l'era dei finanziamenti europei a pioggia e' finita da un pezzo. Oggi per ottenere quei fondi devi prensentare progetti che colleghino almeno due stati dell'UE e possedere una capillarita' sul territorio (straniero) che difficilmente un singolo potra' mai avere.
Prima di chiedere finanziamenti, ti suggerisco di pensare a cosa volete piazzare (un bene? un servizio) e se c'e' un segmento libero di mercato per farlo.

11:20

 
Anonymous Anonimo said...

Propongo rossella amministratrice delegata. Utilizzate i fondi per lo start up di impresa al femminile ex l. 215/92 o finanziamenti regionali (es. alcune misur docup ob 2, quel che rimane perché siamo alla fine programmazione). Rivolgiti alla seltec di Milano.
In bocca al lupo...almeno per la progettazione.
ps.
Questi finanziamenti sono progetti finanziati direttamente da fondi comunitari, diversi dalla progettazione comunitaria di cui parlava l'altro anonimo. Diffidate dei "so tutto io"!!!!!!
baci

Sara

12:58

 
Anonymous Anonimo said...

Ops! scusate la società di consulenza pubblica di Milano si chiama Cestec (trovate il sito da Google). Cominciate a chiedere info per e-mail o epr appuntamento se è gratuito il primo orientamento.
sara

13:02

 
Anonymous Anonimo said...

mah! i miei migliori auguri per il futuro, ragazzi. Pero' un monito: ne ho visti tanti come voi, tanti che magari si fanno da soli. Rappresentano l'emblema del popolo italiano: la capacita' di arrangiarsi. Peccato che nel 90% dei casi, una volta "arrangiati" si disinteressino dei precedenti problemi perche' "c'e' il mutuo da pagare". Ottimo l'iniziativa personale, ma continuate a battervi, a unirvi contro i problemi del precariato. Perche' di precari ce ne sono tanti e quello che servirebbe loro di piu' e' un movimento che crei coesione sociale (dopo un lavoro, of course)

15:29

 

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