Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

07 febbraio 2008

Precariato differenziato

Mentre ieri sera guardavamo in tv le ennesime immagini della spazzatura in Campania - pregando che l'esempio di Napoli serva finalmente a sensibilizzare tutti i cittadini e tutte le amministrazioni locali sulla necessità di differenziare la raccolta dei rifiuti -, Claudio, Matteo e io ci siamo messi a pensare che a ciascun materiale da riciclo corrisponde più o meno perfettamente una ben precisa categoria di Precari (il «materiale da riciclo» del mondo del lavoro, in fin dei conti)...

Precari di carta/cartone = sono quelli che, proverbialmente, «Armiamoci e partite!». Quelli per i quali, appunto, l'idea di 'Rivoluzione' rimane solo sulla carta e per i quali la colpa è sempre degli altri se non cambia mai niente. Fuori dalla finestra, o dietro lo schermo della televisione.

Precari di latta/alluminio = sono quelli che, per definizione, "si piegano ma non si spezzano". Quelli flessibili per eccellenza, che non si perdono d'animo di fronte alle avversità e che, nonostante tutto, conservano la voglia (e la volontà) di mettersi e ri-mettersi in gioco ogni volta.

Precari di vetro = sono quelli più fragili e trasparenti (in tutti i sensi). Quelli che giocano pulito e si concentrano esclusivamente sul lavoro, tendendo - paradossalmente proprio per questo - a passare del tutto inosservati all'interno dei meccanismi aziendali più competitivi.

Precari di plastica = sono quelli che tendono ad essere insensibili ai problemi collettivi perché si preoccupano solo ed esclusivamente di risolvere il proprio. Quelli che «Mors tua vita mea» e che non si fanno scrupolo di mettere i bastoni tra le ruote ai propri 'simili' per trarne beneficio personale.

Siete d'accordo con noi o avete altre interpretazioni da suggerire?

Rossella, Claudio e Matteo

15 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ragazzi, sempre complimenti.

Siete davvero motivanti per tutti quelli che hanno problemi ... una visione positiva della vita.

:-S

Un abbraccio.

11:34

 
Anonymous Anonimo said...

1300 d.c il contadino deve
al feudatario, il 50 per cento
del raccolto. 2008 lo Stato
si prende il 44 per cento,
manca poco per arrivare ai livelli
del Medioevo􀁻 Mi sbaglio forse??? Evviva l'Italia!

12:16

 
Anonymous Anonimo said...

Io aggiungerei precari incazzati.
Gente entrata con contratti truffa nel mondo del lavoro con promesse mai mantenute da politici ed imprenditori.
Gente che pur di fare il lavoro per cui si sono preparati una vita e restare in Italia sono pronti a rinunciare ad una vita propria.
Gente che arriva ai 35/40 anni e non ha una ben che minima idea di come sarà il futuro e ha invece la paura di fare le cose più naturali del mondo innamorarsi, sposarsi e metter su famiglia.

17:40

 
Anonymous Anonimo said...

Se accettiamo il fatto che Viviamo per lavorare, vivremo tutti meglio!
Possiamo accettare di lavorare dalle 8 di mattina alle 8 di sera, saltato molte volte la pausa pranzo e lavorando, molte volte, anche nei week end, ovviamente gratis, perchè sopra i 1000 € .... sono soldi rubati!
.... e comunque se l'economia è in declino è colpa di noi italiani che non spendiamo!

20:58

 
Anonymous Anonimo said...

Io dopo tanti anni di sacrifici con contratti atipici mi son messo in proprio aprendo una s.r.l.
Posso dirvi che su 100 mila euro fatturati 70 ne ho rimessi in tasse dirette, indirette e spese varie!
Prendere una risorsa è un operazione complessa per diversi punti (specifico prima che non giustifico i contratti co.co.pro.):
1) devi trovare una persona capace
2) devi formarla
3) devi motivarla sotto diversi aspetti
4) devi farla rendere il necessario a giustificarne il mantenimento
Ora per calcolare la cifra del punto 4 prendete lo stipendio netto moltiplicatelo per 2 ed avete la somma che la ditta spende direttamente per la risorsa.
Solo che non finisce qui perche' per avere un utile come ditta devo guadagnare piu' del doppio di quanto mi costa il dipendente in quanto metà va vai in tasse.
Quindi per tenere alla fine un dipendente devo essere sicuro che questo mi faccia guadagnare più di 4 volte di ciò che lui vede di netto in busta paga!

00:13

 
Anonymous Anonimo said...

e quindi, cosa si deve fare: non assumere più nessuno?
Ridurre il personale così si aumenta il carico di lavoro di chi resta, stressando le persone e portandole al calo fisiologico della produttività?
se non a comportamenti scorretti nei confronti dell'azienda per cui si lavora ?
Perchè in Italia non si riesce ad introdurre un modello di gestione delle risorse umane presentie da anni all'estero? I dipendenti sono una risorsa o un mero costo in conto economico?

12:52

 
Anonymous Anonimo said...

@anonimo "imprenditore" Racconti una grande verità - che purtroppo chi è abituato ad un lavoro diverso non può del tutto capire. @anonimo "commentatore dopo l'imprenditore" I dipendenti sono di certo una risorsa a livello di principio, ma possono diventare un mero costo economico, e dipende solamente da loro questo: da come si pongono, da cosa fanno, etc etc. . Attenzione a non cadere vittima di elementi di natura demagogica.

15:54

 
Anonymous Anonimo said...

Caro Prime, fino ad adesso nella mia seppur breve vita lavorativa ho incontrato quasi solo lavoratori con la testa sulle spalle che hanno sempre fatto sacrifici per l'azienda per cui lavorano! E sono stati ripagati con poche gratificazioni sia morali (a mio avviso importantissime) che economiche! A conti fatti non penso che valga la pena rispettare un'etica nel lavoro ne essere fedeli alla propria azienda!

17:14

 
Anonymous Anonimo said...

@anonimo
Sei stato fortunato, non c'è che dire nostro sconosciuto amico.

Per il resto evita di fare demagogia.

:-)

Un abbraccio.

17:44

 
Anonymous Anonimo said...

@anonimo
Sei stato fortunato, non c'è che dire nostro sconosciuto amico.

Per il resto evita di fare demagogia.

:-)

Un abbraccio.

17:45

 
Anonymous Anonimo said...

Imprenditore ex co.co.co./co.co.pro.
Non volevo giustificare il comportamento di certe aziende che sfruttano i dipendenti con questi contratti truffa (perchè è l'imprenditore che deve farsi carico dei rischi).
La sfiga è che viviamo in un sistema in cui gli onesti vengono tartassati come se fossimo vacche da spremere sia come persone fisiche che come imprese.
Si dice di voler far crescere le piccole imprese per farle andare oltre i confini nazionali ma la realtà e che le si ammazza nella culla soffocandole con cuscini di burocrazia e tassazioni irreali.

18:48

 
Anonymous Anonimo said...

@Prime: sono fortunato ad aver incontrato colleghi validi che hanno solo una grande certezza (e quindi si comportano di conseguenza!): se non producono a capo chino, finiscono in mezzo a una strada! Da noi i sindacati non esistono, non ci si può lamentare, neppure per 900€ al mese con anche 15 anni di anzianità, nonostante l'azienda incrementi il fatturato di anno in anno con percentuali a 2 cifre!

20:00

 
Anonymous Anonimo said...

@anonimo
complimenti, sei nel paese di "bengodi" ... lavori forse in svizzera ?

;-)

Un abbraccio

15:08

 
Anonymous Anonimo said...

Lunedì mattina,
oggi ho appreso la notizia: il mio Padrone mi ha tolto pure l'utilizzo della chiavetta per il distributore del caffè (mia incidenza mensile sul Conto Economic0: € 10(stimata x eccesso!)
Se magari mi toglie pure i 1050 € mensili.... così sto a casa a dormire!

11:36

 
Anonymous Anonimo said...

Ciao. Sono una docente precaria non abilitata, il livello più basso del precariato. La scuola ci utilizza come tappabuchi e poi veniamo lasciati al nostro destino. Per rivendicare i nostri diritti abbiamo promosso una petizione on line.
www.universitydimension.com. Abbiamo bisogno di tante firme! Grazie.

13:19

 

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