Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

23 gennaio 2008

Non dobbiamo più aspettare

Eh già: secondo la nuova campagna pubblicitaria (informativa?) del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Politiche Giovanili, «Con le nuove misure del Governo i Giovani non devono più aspettare».
Più facilità a trovare un lavoro stabile, più agevolazioni nell'accesso al credito e pensioni più alte: questo è lo scenario dipinto dai manifesti che campeggiano nelle stazioni e nelle metropolitane e che descrivono un'Italia che non c'è, riconducendo alle solite, demagogiche documentazioni tecniche e statistiche - scaricabili dai siti lavoro.gov.it e pogas.it - un indice di benessere di cui poi, per la strada e nella vita di tutti i giorni, non si trova traccia.

Sarebbe molto bello, per esempio, non dovere più aspettare (a vuoto) per ricevere una risposta, anche negativa, quando si invia un Curriculum a un'azienda senza avere le conoscenze giuste.
Come sarebbe molto bello, per esempio, non dovere più aspettare che derelitti strapagati e inamovibili lascino spazio a chi ha 40 anni di meno anche se tutto quello che toccano diventa merda.
E sarebbe molto bello, per esempio, anche non dovere più aspettare di fare anni di tirocinio e pagare centinaia di euro per ottenere un'abilitazione professionale - la famigerata "iscrizione all'Albo" - che esiste solo in Italia e non fa che rendere ancora più pachidermico e clientelare il sistema di accesso al Lavoro.
Ma sarebbe molto bello, per esempio, anche non dovere più aspettare 36 mesi (e una proroga) di contratto a tempo determinato per vedersi riconosciuto il diritto ad avere un contratto a tempo indeterminato, diritto al quale chi ha un contratto a progetto, peraltro, non può ambire comunque.
E sarebbe molto bello, per esempio, soprattutto non dovere più aspettare un anno e mezzo per ottenere da un Governo una minima e ben misera razione di tutte quelle risposte che alla vigilia delle elezioni 2006 dovevano essere immediate e radicali.

Forse, invece, è proprio il caso di aspettare ancora.
Sulla sponda del fiume...

Claudio

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

seduti ai bordi della cloaca maleodorante aspettando che uno Stivale malandato passi ed affondi! :(

21:06

 
Anonymous Anonimo said...

L'unica maniera per cui le aziende non facciano più contratti truffa e che tutti insieme li mandiamo dove meritano in galera denunciateli!

21:29

 
Anonymous Anonimo said...

A parecchi i contratti a progetto piacciono, perchè si tratta di lavoro autonomo, non di lavoro dipendente.

Forse una piccola analisi interiore potrebbe esservi utile.

:-)

prime

14:12

 
Anonymous Anonimo said...

Prime non sono d'accordo per niente. La maggior parte delle volte i contratti a progetto fanno soltanto comodo ai datori di lavoro per motivi fiscali e contributivi, ma in realtà i lavoratori a progetto sono trattati nello stesso identico modo dei lavoratori dipendenti, con gli stessi obblighi, gli stessi orari, lo stesso salario, ma senza gli stessi diritti.
é una gran presa per il culo, la maggior parte delle volte.

18:37

 
Anonymous Anonimo said...

Sono una giornalista pubblicista. Ho scritto una riflessione sul lavoro precario che potete leggere sul mio blog: mariaiann.blogspot.com
E' triste...la nostra situazione. Noi giornalisti siamo mal trattati e la cosa peggiore è che per diventare professionisti devi sottoporti a certe regole "avvilenti"...umilianti..-che schifo!! Sono molto amareggiata!!!

19:37

 
Anonymous Anonimo said...

alla faccia della novità!

15:06

 

Posta un commento

<< Home