Di male in benefit
Stamattina, durante una pausa alle macchinette del caffé, ho conosciuto Giada, la nuova stagista dell'Ufficio Economato. Ha 24 anni, una laurea specialistica in Economia Aziendale con 108 e questo è il primo "lavoro" "stipendiato" (le virgolette sono d'obbligo in entrambi i casi, visto che si tratta di 3 mesi + 3 di eventuale rinnovo a 500 euro netti l'uno) che ha trovato dopo essere uscita dall'Università.
Mi raccontava, evidentemente a titolo di sfogo per avere già capito che aria tira in MRW, di avere messo le mani su una nota di Rimborso Spese di Mark relativa ad una sua trasferta di 2 giorni a Terni a metà ottobre per una conferenza con i rappresentanti della distribuzione. Ebbene: pare che Mark non si sia fatto mancare proprio niente, dall'albergo a 4 stelle alle cene al ristorante, dai plus in camera ai viaggi in T-Biz in prima classe per un totale di 541,63 euro. Cinquecentoquarantunovirgolasessantatrè euro per due-giorni-due a Terni (neanche in Costa Azzurra, a Saint Moritz o alle Maldive...), più di quanto dia a Giada per un mese di lavoro.
Non che la cosa mi stupisca più di tanto, anzi. Ormai l'ho imparato bene che nella maggior parte delle aziende italiane in cui si piange miseria dando la colpa a questo o a quell'altro Governo - la MRW ha appena decimato il personale del distaccamento romano e ha sostituito 4 co.co.pro. nel commerciale qui a Milano con 2 stagisti alla metà della retribuzione e al doppio degli incarichi - i soldi ci sono eccome, e sono quelli che vanno a finire in stipendi e benefit per i dirigenti.
Eppure ogni volta che mi arriva all'orecchio una ennesima riprova del teorema cominciano a prudermi le mani come se fosse sempre la prima. E poi si parla tanto della Casta in politica...
La Casta è ovunque si giri la testa, la Casta è il "sistema", la Casta è la regola.
Stagisti a 500 euro per un mese, dirigenti a 541,63 euro per due giorni.
Giuro che accetterei di buon grado la cassa integrazione pur di vederli saltare in aria insieme a me...
Claudio
12 Comments:
Ciao, mi chiamo Alessandro Gigante!
Volevolo solo dirti che mi è piaciuto molto il tuo post, e che l'ho postato anche sul mio blog (http://calledelvento.blogspot.com/) con un po' di contorno...
Se non siete daccordo ditemelo, che lo tolgo!
Complimenti comunque per il vostro blog, che seguo da un po'! Continuate così!
16:24
Ma siete alla frutta, sempre a lamentarvi: e siamo precari e non abbiamo soldi.... NON VOLETE FARE SACRIFICI, queste è la verità! In Cina , India e Africa i vostri coetanei (molte volte più qualificati di voi!) vivono con molto meno al mese e 1000 euro sono lo stipendio di 4 mesi! Meno lamentele e più sacrificio!
21:18
Forse varrebbe la pena diventare tutti imprenditori e fare lavorare gli altri al posto nostro.
Per i meno attenti: la frase precedente è un assurdo scritto di proposito.
Io faccio il programmatore per vivere non lo psicologo, ma credo da ciò che ho visto in dieci anni di lavoro che il problema per la nostra generazione (io ho 34 anni) è la mancanza di autostima.
Dal primo ingresso nel mondo del lavoro mi ci è voluto parecchio prima di iniziare ad alzare la testa convinto di valere qualcosa e di avere dei diritti (tra i quali quello di non essere sfruttato).
Il mio problema era la paura di non saper far niente e che gli altri se ne accorgessero.
Non mi ha mai sfiorato l'idea che la formazione me la dovessero pagare i miei datori di lavoro tanto che me la sono sempre pagata da solo.
Ogni volta che mi ponevano quesiti sconosciuti o domande bizzarre mi sono fatto in quattro per rispondegli.
Risultato:
1) ora so che la gente per cui lavoravo non sà niente di ciò di cui parlava per farsi bella.
2) ho imparato a non spaventarmi davanti a quesiti assurdi (alla fine sono sempre domande mal poste da gente che non ha voglia di affaticare il cervello).
3) ho imparato a gestire complessi lavori per conto mio (per questo devo ringraziare i miei ex datori di lavoro che avevano solo il dono della parlantina).
4) ho imparato a dialogare con i clienti direttamente (cosa che per un introverso è un gran traguardo).
5) potrei citarne un altro migliaio, ma alla fine la cosa più importante che ho imparato è stato che per fare il mio lavoro potevo fare a meno anche dei miei datori di lavoro.
Quest'ultimo punto può sembrare non avere senso ma la realtà è che se una società ti prende in impiego senza darti i mezzi per svolgere il lavoro, per cui più o meno ti paga, aspettando che te faccia tutto come il genio della lampada di aladino, forse non sei tu ad avere bisogno di loro.
23:51
Ultimamente ho letto che i contratti di lavoro precari rovinano la salute. In effetti procurano disturbi psicofisici, gastrite, depressione ed altro ancora. Non sarebbe l'ora di chiedere al ministero della salute una bella pubblicità progresso del tipo: "contratto a progetto? no grazie. preferisco vivere". E l'obbligo su tali contratti come sui pacchetti di sigarette: "nuoce gravemente alla salute" con l'immagine di come saremo a 65 anni di questa vita vecchi sotto un ponte a vivere di stenti sempre che prima non decidiamo di far la finita.
14:59
Meglio un contratto precario che la disoccupazione a vita: quella sì che nuoce gravemente alla psiche del Dottor Dispoccupato!
22:25
Ha cosa serve il lavoro?
1) a darci la possibilità di autorealizzarci. Progettare un futuro. Camminare dignitosamente per la strada. Non doverci fare a metà mese i conti in tasca.
Oppure:
2) ad arricchire altri. Schermare il cervello da cosa ci aspetta in futuro per evitare di suicidarci. Vergognarci ad uscire con i coetanei non potendo permetterci di spendere un euro di troppo. Non aver il coraggio di avvicinarci alla donna che ci interessa perchè ci sentiamo degli sfigati e perdenti. Odiare un sistema che non ci da quelle cose che ci propinano i media e che ci chiede continui sacrifici in nome di un bene collettivo a cui sembra che noi, per motivi burocratici non bene identificati, non ne rientriamo mai.
08:18
Per uno schiavo è già un motivo di vanto essere vivo!
Teniamo conto che:
1) anche se abbiamo un lavoro mal pagato e piegati a 90°, comunque sempre meglio della disoccupazione!
2) la maggior parte di noi comunque ha avuto un infanzia felice, a cui i genitori non hanno fatto mancare (quasi) nulla e ci hanno permesso di studiare. Pensiamo ai tanti che non hanno avuto (neppure) un'infanzia, una giovinezza felice!
Nonostante la nostra situazione misera.... abbiamo già avuto molto dalla Vita!
Amen
21:58
Accontentarsi è un conto farsi umiliare un altro.
Meglio poter scegliere o no?
Guarda a chi sta meglio e non a chi sta peggio come esempio.
01:31
Certo , ma l'alternativa al lavoro da schiavo PER MOLTI DI NOI, è la disoccupazione (che penso sia il male peggiore!)A meno che non ci sia una raccomandazione di mezzo!
21:22
Accettare un lavoro precario non significa solo accettare stipendi bassi, nessuna assicurazione e sacrifici non ripagati a solo guadagno di aziende truffaldine.
Significa rendere ricattabili anche quelli che un lavoro vero lo hanno e chi è ancora in ricerca.
Tali pseudo imprenditori giocano sul fatto che ci sarà sempre qualcuno disposto a rinunciare ai propri diritti per paura di non trovare nient'altro.
Se la tutti li mandassimo dove meritano sarebbero costretti a chiudere o a trasformarsi in veri imprenditori.
Io come imprenditore non posso permettermi di avere del personale scontento o col veleno in corpo se voglio mandare avanti la mia azienda devo contare su gente felice di lavorare per me.
Quanti co.co.pro. non sarebbero contenti di passare ad una ditta concorrente anche solo per un euro in più solo per vedere nella merda più nera i propri aguzzini.
23:38
E' per questo che faremo chiudere le nostre aziende!
Soprattutto per le aziende commerciali è molto semplice: basta far scappare i clienti , il fatturato crolla, l'azienda non si regge e... i libri contabili volano in Tribunale!
Non tutti sono imprenditori "illuminati" come te, per quelli che non lo sono, presto pagheranno con i loro soldi!
20:24
...stage a 200€ mese, cena aziendale all'hilton hotel (circa 80 € a persona)...capisco benissimo...
14:57
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