Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

24 ottobre 2008

Studenti vs Precari: 1-0

Quello che sta succedendo negli ultimi giorni nel nostro Paese - parlo ovviamente delle rivolte studentesche contro la vituperata Riforma Gelmini - ha uno strano sapore.
Da una parte, quello dolce (e leggermente piccante, come il cioccolato al peperoncino) del vedere una Generazione già data per morta da sondaggi e opinione pubblica che non solo rialza la testa, ma lo fa nel modo più collettivo e dirompente possibile, naturalmente nei limiti della civiltà ancor più che dei propri mezzi.
Dall'altra, però, ha il sapore amaro (e leggermente stringente, come il caffè con il sale) del vedere che quella Generazione già data per morta ci ha messo 3 settimane a rialzare la testa, mentre alla nostra non sono bastati 3 anni...

Poi d'accordo: quando hai gruppi politici e istituzioni che ti fiancheggiano diventa tutto molto più semplice. Quando non hai niente da perdere - e uno studente ha oggettivamente meno da perdere rispetto a un Precario, su questo non ci piove - le energie si moltiplicano come per incanto.
Ma perché noi Precari non siamo riusciti a organizzarci nemmeno in minima parte rispetto a come lo hanno fatto gli studenti? Cos'è mancato al nostro tanto decantato "spirito rivoluzionario", oltre all'appoggio politico (che non c'è mai stato se non per smania di esibizionismo autoreferenziale)?

Non dico che questo clima neo-sessantottino sia totalmente condivisibile, intendiamoci.
E non ho idea di quali benefici possa portare una rivolta che, come sempre più spesso accade in Italia, mescola ideologia e reality show trasformandosi in un palcoscenico di comparse che non sanno perché sono lì ma non potevano proprio mancare.
So per certo, però, che provarci è il primo passo verso il riuscirci. E mi domando, vedendo questi studenti, se alla fine noi possiamo dire di averci provato davvero...

Claudio

23 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Non ci si riesce ad alzare la testa perchè i nostri posti di lavoro precario sono delle trappole costruite ad arte:
1) piccole imprese che ricevono lavoro in outsourcing da quelle più grosse in lunghe catene.
2) agenzie interinali che per due soldi ti affittano un fisico nucleare.
3) la bravura di certe persone meschine di intortare le manovalanze a svendersi in cambio di false promesse.
Il target di questi criminali legalizzati sono sempre i giovani perchè non avendo da mantenere una famiglia sono meno rigidi nelle pretese e appena tirano su la cresta sono facilmente sostituibili.
Questa è la situazione.
La soluzione: diventare tutti più cattivi, rispondere a tono a chi ci offre contratti truffa e aprire gli occhi a tutti quelli che incontrate.

15:47

 
Anonymous Anonimo said...

ragazzi, la paura di perdere il lavoro è tanta e sappiamo tutti (perchè l'abbiamo provato sulla nostra pelle) che trovare un altro lavoro è impresa difficile! Ormai anche il lavoro è diventato una merce low-cost. Siamo demoralizzati e tristi perchè non troviamo una collocazione in questo schifo di società italiana! Cambieranno le cose? Mah!

22:47

 
Blogger Ale said...

Bel post, sono d'accordo. I precari non hanno mai avuto voce e non si sono mai coalizzati, eppure siamo tanti!

Ma non e' un po' colpa del sindacato che parla molto di pensioni e poco della generazione 1000 euro?

01:11

 
Anonymous Anonimo said...

Fra l'altro mettiamo in conto gli stipendi arretrati che molto spesso le aziende procrastinano a pagarci.
Io ho resistito ai primi tempi proprio nella speranza di vedere quei soldi.
Credo che come è stato per me molti siano stati raggirati in quella maniera e tutto perchè non c'è nessuno che si occupi dei nostri problemi e poi si lamentano quando qualcuno esce fuori di testa!
Davvero dobbiamo diventare cattivi per farci rispettare?

18:13

 
Anonymous Anonimo said...

probabilmente siamo ancora scioccati dal fatto che la laurea, le competenze e la formazione non valgono un ca**o in Italia! Quello che abbiamo capito è che siamo segnati: se non abbiamo i genitori, parenti o amici "giusti", resteremo ai margini del pianeta lavoro, con il rischio, in caso di recessione, di essere i primi ad uscire!

20:18

 
Anonymous Anonimo said...

Se guardo il mio stipendio a 5 anni dalla inutile Laurea in Economia e all'altrettanto inutile in Ingegneria Gestionale mi viene da ridere e da defecare in bagno!
E pure 2 anni per trovare un posto fisso...

21:56

 
Anonymous Anonimo said...

Viviamo in un paese realmente democratico e delle pari opportunità lavorative....infatti non si fa distinzione tra licenza di scuola media, diploma o laurea, si può fare quasi tutto anche con niente...addirittura in certi (troppi) annunci di lavoro si legge "titolo di studio richiesto: diploma o laurea", cioè per loro sono la stessa identica cosa. Da quando lavoro ho capito che il miglior investimento non è nell'istruzione ma nelle pubbliche relazioni, se conosci ti si aprono delle opportunità.

12:16

 
Anonymous Anonimo said...

le porte si aprono se si allargano le gambe e anche le natiche! Scusate la volgarità , ma è la triste e dura realtà!

Quindi alla fine... laurea, master, dottorato & C sono tempo sprecato?

18:37

 
Anonymous Anonimo said...

Ho una sensazione, negativa e sempre più presente nella mia mente...che tra qualche mese non parleremo più di "generazione 1000 euro" ma di "generazione 500 euro"...

19:55

 
Blogger STEEVE said...

Pure io sono un precario, un mega precario. Lavoravo in una grossa ditta e prendevo pure un buon stipendio ma, causa concorrenza cinese (mah!!!!!), crisi profonda e capi che pensavano solo al loro tornaconto beh, hanno chiuso e licenziato più di 1000 persone. Adesso, vedo che niessuno vuole fare più formazione, tutti chiedono esperienza perchè si rompono a stare ad insegnarti, sono ai ferri corti in famiglia perchè sono accusato di non volere darmi da fare per cercare un nuovo lavoro e, passo da un lavoretto all'altro (call center, steward.....). Se penso che sono laureato in legge, a volte mi viene da piangere...........

21:42

 
Anonymous Anonimo said...

Viviamo in un paese in via di... sottosviluppo!!!

21:56

 
Anonymous Anonimo said...

Crolla il tenore di vita e iniziano i licenziamenti!
Oggi ho visto il piano dei licenziamenti: chi viene messo in strada per primo: i precari, o anticipi che dir si voglia! Non ho altri termini per dire: un bsgno di sangue....

21:08

 
Anonymous Anonimo said...

...e siamo solo agli inizi della crisi economica...

13:32

 
Anonymous Anonimo said...

Nel medioevo se volevi evitare di essere uno sbandato, non eri di origini nobili ed avevi un pò di cervello cercavi di infilarti in una bottega d'artigiani.
Secondo la fortuna dall'inizio ti trattavano bene o male e dopo una decina d'anni di lavoro quasi gratuiti potevi metterti in proprio.
Oggi ti mettono obbligatoriamente per una decina d'anni in delle scuole dove non impari niente ma hanno bisogno di giustificare gli stipendi che pagano agli insegnanti che per trovarne di bravi bisogna aver più fortuna che a vincere il superenalotto.
Finita la scuola dell'obbligo ti dicono che oggi giorno anche le capre hanno un diploma di scuola superiore.
Preso il sospirato diploma si inventano che oggi anche i laureati fanno fatica a trovare un buon lavoro e vai all'università.
Presa la sospirata laurea ti spiegano che il tuo indirizzo (qualunque sia) non è molto quotato dal mercato attuale e che senza esperienza lavorativa pregressa è difficile che ti piglino.
Ti fai dai cinque ai dieci anni di lavoro in nero, a progetto e partita iva od addirittura apri una ditta individuale e quando torni a cercare lavoro da quelli al punto precedente ti dicono che sei troppo vecchio o che non puoi dimostrare la tua esperienza ne puoi spiegare perchè le ditte precedenti non hanno mai pensato di assumerti a tempo indeterminato.

18:30

 
Anonymous Anonimo said...

insomma .... siamo rimasti inc***ti! Che bruci l'Università! e tutti i pagliacci che si spacciano per Emeriti Professori paraculati! Dobbiamo ringraziarli per averci garantito (con i loro utili insegnamenti) la Disoccupazione a Vita!

22:20

 
Anonymous Anonimo said...

Si protesta per il taglio di fondi all'istruzione come se il problema formativo in Italia fosse semplicemente legato a quello economico. Possono finanziare le università anche con una ingente quantità di capitali, ma se i docenti sono i soliti amici degli amici magari poco preparati o poco portati per l'insegnamento, la didattica sarà sempre mediocre. Se c'è scarso collegamento tra università e mondo del lavoro, il post laurea sarà sempre traumatico. E' il sistema che va cambiato, il problema è di macchina, non di benzina necessaria a farla muovere.

13:54

 
Anonymous Anonimo said...

il 30 ottobre ho camminato in mezzo alla protesta, mentre marciavo a piedi (5 km) per raggiungere il mio posto di lavoro precario, mi sono sentita come se a 26 anni, già laureata e milleurista avessi perso sia il diritto di protestare che la possibiità di percepire un pò di solidarietà sociale. bravi gli studenti...noi appena laureati ci siamo cascati ingenui nel futuro e adesso nemmeno riusciamo a protestare per paura di perdere la nostra precaria sicurezza...precari di tutto il mondo uniamoci!!!

12:42

 
Anonymous Anonimo said...

Stessa sensazione l'ho avuta io qualche hanno fa passando a piedi davanti ad una manifestazione sindacale di operai davanti alla propria fabbrica tutti insieme coesi ed io solo soletto a raggiungere il mio posto co.co.co. (allora si chiamavano così) con un paio di mesi di stipendio arretrati.
A me è sembrato come camminare in uno stato onirico mentre prendevo coscienza che le cose non andavano e dovevo cambiarle.
Risultato ho dato di matto per qualche settimana non mi sono presentato a lavoro ed ho cominciato a cercare alternative.
La pseudo azienda per cui lavoravo ha dovuto chiudere i battenti dopo meno di un mese.
Non sono diventato ricco nel frattempo ma me la passo meglio (c'è speranza per tutti) ma la soddisfazione di vedere quegli sfruttatori sloggiare non ha prezzo :P

22:20

 
Anonymous Anonimo said...

Un bidello prende € 960 al mese? Vado io: per le ore di lavoro che fa.... per me sarebbe un lusso!

21:24

 
Anonymous Anonimo said...

Salve, sono laureata trentenne e inoccupata.
Sono seriamente interessata a coalizzarmi con chi di voi voglia mettere in piedi una qualsivoglia organizzazione-movimento finalizzata a modificare lo stato delle cose.
Teniamoci in contatto su questo blog.
A presto.

12:13

 
Blogger Genesis said...

Sono d'accordo bisogna provarci. La generazione dei 30-40enni si candidi a governare l'Italia. Serve subito un forte RICAMBIO GENERAZIONALE.
Parole d'ordine: giovani, donne, ambiente, rinnovamento generazionale.
Facciamolo! Ne va del nostro futuro!
Qualche idea l'ho messa qui (in fase "cantiere")

http://generazionedomani.blogspot.com/

00:49

 
Anonymous Anonimo said...

Ciao Genesis, formare un nuovo partito politico non sarebbe una cattiva idea in teoria, ma dubito che tal partito potrebbe avere un effetto dirompente sullo scenario odierno poichè esso stesso entrerebbe a far parte del medesimo ingranaggio (cor)rotto della politica odierna, appunto.
Secondo me al punto in cui siamo l'unica soluzione dovrebbe essere radicale, quasi anarchica,forte e tale da rompere gli schemi non soltanto della politica ma anche degli stili di vita, dei cattivi usi e pessimi costumi del nostro bel paesello.
Una vera rivoluzione e sommossa insomma, basata su un programma etico serio (non delirante o campato in aria),ispirato al buon senso e all'ovvio.
Ti faccio un esempio: oggi tutti sanno che per vincere un concorso pubblico occorre essere raccomandati, e la cosa è talmente risaputa che nessuno più oppone resistenza, anzi, accetta come normale questo assunto.
Il programma alla base della rivoluzione di cui dovremmo farci portatori dovrebbe doverosamente riportare la legalità e la meritocrazia nei conconrsi, nonchè costituire organi di controllo serissimi sul rispetto della regolarità, pena l'impossibilità di accedere a qualsisi lavoro (pubblico, privato,qualsiasi ripeto) in futuro sia per il trasgressore partecipante sia per il trasgressore vigilante.
Capisci a cosa penso? a regole scontate e semplici da applicare in ogni settore della vita pubblica, alla giustizia e coerenza che permea di se ogni azione pubblica.
Scontato. Banale. Semplice.
Volendo si può fare, basta ribellarsi a chi ci impone di sottostare a un sistema palesemente scorretto, criminale e deleterio, organizzarsi e far rumore, infine levare dai c.......i chi ricopre attualmente le cariche.

14:38

 
Blogger theDRaKKaR the bloody homeopath said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

19:01

 

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