In Rete... ma non come pesci
Molto spesso, parlando con amici e colleghi dei problemi che investono e affliggono la nostra Generazione, emerge con preoccupante frequenza la mancanza di coesione interna, di impegno collettivo, di punti di riferimento che diano un ordine - e soprattutto un obiettivo comune - a una "massa critica" di per sé enorme (quasi 4 milioni di giovani) ma priva di un suo autentico spirito sociale. E altrettanto spesso capita di domandarsi chi o cosa possa aiutarci a sviluppare questo spirito... Non le Istituzioni, che nella migliore delle ipotesi ci ignorano e nella peggiore ci boicottano. Non la Politica, dove la "questione generazionale" è ancora sommersa sotto tonnellate di pseudo-ideologie di partito che non spostano di una virgola l'asse anagrafica del Paese.
Dunque, se non sono le Istituzioni e non è la Politica, cosa può essere?
E' abbastanza semplice: è la Rete. Internet. Il Web. Perché se è vero che non è una "soluzione", è vero anche però che è quantomeno uno "strumento", forse l'unico a nostro appannaggio in cui (per ora?) non abbiamo da temere invasioni di campo della casta geriatrica imperante.
E' grazie alla Rete, per esempio, che l'Italia Dei Valori ha richiamato 2.000 persone da tutta Italia al suo 1° Forum Giovani a Bellaria lo scorso weekend, a riprova del fatto che Internet non crea solamente "mostri smanettoni alienati" ma, al contrario, aggrega quanto e più di qualsiasi gruppo e qualsiasi comunità 'tradizionale'.
Sul web ogni singolo contatto ne genera altre decine, centinaia, forse migliaia. Per sensibilizzare, denunciare o, più semplicemente, comunicare. L'importante è non perdere la voglia di crederci, o quantomeno di provarci.
Alessio
PS: proprio a tale proposito, segnaliamo l'apertura di un nuovo blog dal titolo (eloquente, evocativo e quantomai azzeccato) Desperate Italians. E' attivo da pochi giorni, e ha l'enorme pregio di essere in lingua inglese, per «fare Rete» su scala potenzialmente planetaria. Dove - paradossalmente - le sorti dell'Italia spesso interessano quasi più che agli stessi, "desperate italians"...
8 Comments:
Si internet può essere il nuovo media della democrazia che da voce a chiunque.
Ma come una lente di ingrandimento mette in rilievo tutte le crepe delle proposte che di volta in volta vengono fatte.
Il problema è che per coalizzarsi ed organizzarsi in gruppo sono necessari dei leader gente capace di attrarre la fiducia di noi tutti e di guidarci.
Bene quando si proporranno i primi candidati?
02:40
è facile aspettare sempre il leader di turno....
attualmente la maggior parte delle persone che scrive qui, vive questa situazione:
- ha studiato con impegno e profitto per anni
- si è trovato per lungo tempo senza lavoro o in mezzo a stage o precariato
- si trova all'età di più di 30anni senza famiglia, con pochi soldi e un lavoro traballante
-probabilmente viene deriso sul lavoro perchè non è figlio di un papino ricco e il poco che ha (€ 1000 al mese) se l'è guadagnato con fatica
penso che questo basti per diventare un leader ...
21:27
Salve a tutti, sono Gaetano e sarò a breve anche io un esponente della generazione 1000€ (e mi riterrò fortunato, potessi averli).
Quello che oggi ci manca è la formulazione di un sistema, di un'ideologia a cui potere aderire. E' quella la colla tra la gente nella stessa condizione. Manca quella cosa che un tempo veniva chiamata "coscienza di classe", mancano le proposte, il progetto. Ci hanno infinocchiato costringendoci a lavorare per sopravvivere. Si è trovato l'ottimo, collocato a metà strada tra l'affamare i giovani (e lì sì che ci incazzeremmo) e l'impegnarli al 100% con un lavoro che assicura loro la sopravvivenza e li tiene in scacco.
In più ci anestetizzano frustrando il legittimo diritto ad affermarci ed a farlo quando siamo nel pieno delle forze e delle facoltà intellettuali. E lo fanno con insistenza proponendo modelli di vita a base di cazzeggio, disimpegno, sindrome di peter pan, inconsapevolezza del tempo.
Per quale motivo non si riesce ad organizzare i giovani precari attorno ad un progetto unitario?
Se si facesse uno sciopero del lavoro precario l'Italia resterebbe *paralizzata*, altro che sciopero degli autotrasportatori... Ma se si aspetta che siano i sindacati ad indire una cosa del genere... hai voglia...
17:21
ne ho le palle piene!
32 anni, laurea, master, € 12oo al mese, no straordinari, 55 ore a settimana , responsabilità d'area, praticamente impossibilitato a fare ferie in quanto.... nessuno mi sostituisce! (ho ferie arretrate da un quinquennio!) Prendo pesci in faccia dal lunedì al venerdì!
Cambiare lavoro? da anni cerco ma non riesco a trovare o perchè il ruolo proposto non è perfettamente uguale a quello che faccio o perchè...non abito a fianco dell'azienda che assume!
Faccio, in media, un colloquio ogni 2 settimane con il terrore che il mio padrone (voi lo chiamate forse Capo, ma per me, che sono uno schiavo.... è il Padrone) lo venga a scoprire! Non so più dove sbattere la testa: non posso andarmene dall'attuale posto di lavoro e cercare da disoccupato!
Non riesco a fare altro che maledire l'Università, il master (truffa costosa e vergognosa) e l'Italia!
P.S. non autonomo finanziariamente per andare all'estero purtroppo!
Che fare
14:57
Ti capisco perfettamente...anche io come te sono arrivato a maledire gli studi universitari, e sono messo anche peggio di te... stendiamo un velo pietoso... mi vergogno persino di dire che sono un laureato!!!
20:42
Infatti la laurea italiana è una vergogna indegna.
Una tipica istituzione italiana: tanto fumo e poco arrosto!
09:08
Laureati, colti e disoccupati
E' l'università dei senza lavoro
Solo la metà di loro trova impiego a un anno dalla laurea. E’ il peggior risultato dal 1999 a oggi. E sono i più preparati ad avere maggiori difficoltà. Nel 2006 un laureato guadagna in termini reali meno di cinque anni fa.
Questa è l'Italia, ragazzi miei...
... lasciamola affondare!
20:33
se affonda l'italia affondiamo pure noi....nel più basso dei gironi e nella melma più indistinta..
perchè i sindacati dovrebbero rappresentare i nostri interessi? I sindacati difendono solo gli interessi dei lavoratori (iscritti appunto al sindacato)
Allora cosa fare? buttare definitivamente nel cesso laurea e master?
Facciamo un esempio: Se provo a fare la commessa non mi prendono in considerazione perchè ormai ho 31 anni nonostante abbia (per fortuna almeno questo) una bella presenza. Meglio prendere una giovane, diplomata e allegra ventenne no?
Sono con tutti quelli che cominciano a pensare seriamente a coalizzarsi, a voler trovare un leader e un progetto unitario. è possibile o anche questo è da paese dei sogni?
19:17
Posta un commento
<< Home