Una domenica da Cannes
Domenica mattina, ore 09.10: "Senti Alessio, Laura è dovuta tornare a Milano perchè ha dei problemi in famiglia... Non puoi andarci tu a Cannes oggi, che è proprio l'ultimo giorno e se buchiamo il direttore ci ammazza? Ho provato a chiamare Davide e Cinzia ma hanno il cellulare staccato e non posso aspettare: sei rimasto solo tu, non dirmi di no! Quando arrivi là ti faccio trovare l'accredito già pronto, non preoccuparti. L'importante è che parti subito... Spese di viaggio coperte, tieni scontrini e ricevute. Niente pernotto, però: vai e torni in giornata. Allora?".
Allora sono andato. Sono 3 anni che faccio il collaboratore-tappabuchi (nel senso che mi chiamano solo quando non c'è nessun altro che può - o che vuole - scrivere un certo articolo o andare a vedere un certo film) di una rivista di cinema giusto per arrotondare un po', e mai come oggi sono stato contento di questo ruolo: non penso mi ricapiterà più di andare a Cannes da inviato speciale per il Festival del Cinema, quindi tanto valeva approfittarne. Fa niente se sono arrivato a casa da mezz'ora senza cena per non sforare col budget, se fra 6 ore sarò già in ufficio e se quando esco alle 5 dovrò mettermi subito a scrivere un pezzo da 15mila battute sulla giornata conclusiva del Festival: ci sono occasioni che vanno colte senza farsi troppe domande.
Anche quando possono sembrare assurde come questa. In fondo, sprecarle sarebbe ancora più assurdo...
Alessio
1 Comments:
Concordo pienamente, ci sono occasioni da cogliere al volo e basta...No lamentele, no pensieri di troppo, solo accettare e partire.In fondo non capita tutti i giorni di andare a Cannes, formula all inclusive, anche s e per un giorno.Dovrai fare un pezzo di 15mila battute in pochissimo tempo? Dopo un viaggio così, penso che le battute vengano eccome...Goditi la fortuna finchè bussa alla tua porta...
15:04
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