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05 maggio 2006

De Profundis

Ho aspettato a scrivere questo post soltanto oggi perchè, al contrario del penoso slogan "La vita va avanti" che ripetono sempre le persone a cui qualcosa di simile non è mai successo (e che poi, quando tocca a loro, vedono drammi insormontabili anche in una macchiolina sulle scarpe), ci sono momenti in cui è giusto che la vita si fermi.
Un attimo, un giorno, un mese... Il tempo fisiologico per capire cosa è successo, raccogliere i cocci e ricomporli, dentro di sè, senza che nessuno si frapponga a suggerirne la disposizione.
In questi giorni ho parlato molto con Alessio e, quando sarà riuscito ad interiorizzare del tutto la scomparsa di suo padre, sono sicura che tornerà quello di sempre: è una persona forte, abituata ad affrontare anche le scelte più difficili da solo, e so che anche questa volta reagirà con grande maturità.
Nel frattempo, vorrei ringraziare da parte sua tutte le persone che gli sono state vicino, da Gianluca a Claudio e a tutti gli amici che gli hanno fatto avere il loro messaggio di cordoglio, perchè quando ti viene a mancare una persona cara non c'è niente che possa colmarne il vuoto, ma scoprire di averne tante altre a cui poterti legare lenisce in parte la sofferenza.
Rossella

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Stare vicino a una persona che soffre è il minimo che si possa fare! Perché regalare un sorriso, a chi sorridre non può, non ci costa niente. Ma può essere un dono davvero speciale.

00:01

 
Anonymous Anonimo said...

Rossella,
non ti invidio affatto come ho detto nel precedente commento io son dovuto stare accanto a questo amico mio.
E' stato così drammatico che mi alzavo la mattina correndo da lui x vedere come stava. Se stesse sorridendo o meno.Forse ero troppo pressante, ma vi assicuro che quando devi aiutare...e non hai il minimo segnale da chi sta male....tutto si complica.
Stai accanto ad Alessio come meglio credi.
Ho visto piangere le persone a distanza di anni...

Leo

03:44

 
Anonymous Anonimo said...

Alessio è fortunato ad avere un' amica come te.Stagli vicino con la semplice presenza, fagli capire che ci sei e che ci sarai tutte le volte che vorrà. E' bello sapere che c' è qualcuno pronto a sollevarci quando i ricordi diventano un peso troppo grande da tenere a mente e non un modo per tenere vive nel nostro cuore le persone che non ci sono più.Non c'è bisogno di gesti straordinari: per chi ha perso una persona cara, qualsiasi cosa è importante, una parola, un sorriso, basta capire che in ogni gesto c'è sincerità...ogni gesto ordinario diventa straordinario...Ho perso mia sorella 16 anni fa...domenica è stato l' anniversario.Io la ricordo nei suoi sorrisi, in quello che mi ha lasciato, negli occhi dei suoi figli che ora sono grandi e che mi parlano sempre di lei. Ciao

19:22

 
Blogger Generazione 1.000 Euro said...

Assolutamente d'accordo. E mentre eravamo al funerale non riuscivo a frenare il prurito alle mani all'idea che ci fosse gente venuta solo per fare comunella e scambiarsi aggiornamenti sugli ultimi 40 anni di gossip familiari...
Purtroppo solo chi ci è passato davvero (e chi non lo scambia per merce da rivendere ai rotocalchi) sa che cosa si prova a perdere una persona cara o a stare vicino a chi l'ha persa. Grazie, ragazzi, dal più profondo del cuore anche a nome di Alessio.
Rossella

03:11

 

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