Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

16 marzo 2010

Se una regola c'è

Mettiamola così: questa volta voglio essere talmente ingenua che mi riservo di non voler crederci. Perché sarebbe tragico sapere che ci sono aziende che perseguono di proposito simili strategie, e perché sarebbe ancora più tragico pensare che non ci sia alcun modo per intervenire a livello legale...

I fatti.
Tornando a casa in metrò, questa sera, ascoltavo i discorsi di due ragazze sedute davanti a me. Avranno avuto 25/30 anni e parlavano di operatori telefonici. Una delle due raccontava di avere attivato una nuova tariffa in abbonamento che prometteva, a un costo decisamente conveniente, la possibilità di godere di un sostanzioso plafond mensile di traffico voce e dati verso tutti a patto di addebitare il pagamento su RID bancario. Tuttavia, era successo che l'operatore in questione le avesse "erroneamente" addebitato nella prima bolletta la bellezza di 300 euro (!!!) in più del dovuto per un "presunto" esubero - poi risultato essere inesistente - rispetto al plafond concesso. Dopo aver consumato il proverbiale rosario di chiamate al call center + fax + raccomandate, le era stato risposto che le sarebbe stato erogato il dovuto rimborso sotto forma di detrazione sulle bollette dei mesi successivi. E fin qui, problema numero 1: perché se un operatore telefonico "ruba" 300 euro a un suo utente non viene obbligato a restituirli interamente e immediatamente, ma può distillarli un tot al mese maturando addirittura degli interessi su soldi "rubati"?

Ma non è finita. Perché l'altra ragazza, a quel punto, ha confessato di lavorare nel call center di un altro operatore telefonico e le ha spiegato che il fine ultimo di questi "presunti errori" non è soltanto quello di appropriarsi indebitamente di denaro (come abbiamo visto ormai decine di volte a Mi Manda RaiTre), ma anche - problema numero 2 - quello di mettere gli operatori dei call center nelle condizioni di NON poter risolvere i disagi provocati da questo genere di problema in modo da avere il pretesto ideale per silurarli per mancanza di risultati.

Ecco: chiamatemi ingenua (o cogliona, o come volete), ma io non voglio crederci che sia davvero così. Non voglio pensare che se un operatore telefonico si appropria indebitamente del denaro di un cliente, l'"errore" si ritorce sia contro il cliente stesso che contro gli operatori del call center mentre all'azienda non viene nemmeno torto un capello.
No, non voglio proprio pensarlo. Ma che qualcuno mi dia una spiegazione convincente, perché faccio sempre in tempo a cambiare idea.

Rossella