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17 marzo 2010

Ammortizzatori asociali

Ce lo stanno ripetendo da anni, in fondo: «C'è la Crisi».
Pazienza se chi si appella alla «Crisi» per decimare periodicamente posti di lavoro nella propria società, poi, i soldi per organizzare cene di rappresentanza o per pagarsi un mese all inclusive 5 stelle alle Maldive con la carta di credito aziendale li trova sempre. E pazienza anche se chi si appella alla «Crisi» non si pone nemmeno il problema di bonificare i rami secchi dei propri organigrammi, ma passa indistintamente la trebbiatrice laddove il contratto lo permette, alla faccia del merito e del rispetto per la produttività pregressa.
L'importante è minimizzare i costi. Ma di questo abbiamo già parlato.

La novità è che adesso l'INPS ha disposto che tutti i Co.Co.Pro. che siano stati epurati dal proprio posto di lavoro possono richiedere un bonus di indennità pari al 30% del reddito percepito nel 2009, ma in ogni caso non superiori a 4.000 euro.
I requisiti necessari al rilascio del bonus sono:

- lavorare/aver lavorato solo per il committente che ha interrotto il rapporto di lavoro;
- aver conseguito nel 2009 un reddito lordo compreso tra 5.000 euro e 20.000 euro;
- aver lavorato almeno tre mesi nel 2009 e almeno un mese nel 2010. Deve cioè risultare che il datore di lavoro ha accreditato i contributi, corrispondenti ai mesi lavorati, presso la gestione separata dell'Inps;
- essere senza contratto di lavoro da almeno due mesi.

Come si legge su Altroconsumo, la domanda di indennità

deve essere presentata entro 30 giorni dalla data in cui risulta concluso il rapporto di lavoro. Può essere inviata per posta con raccomandata a/r o consegnata di persona alla sede Inps competente in base alla residenza. Allo stesso modo, ci si può rivolgere a un patronato che gratuitamente vi assiste nella compilazione e nell'invio del modulo.
Come per tutti gli altri ammortizzatori sociali, anche questa indennità prevede, per l'erogazione, che insieme alla domanda sia consegnata una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o a un percorso di riqualificazione professionale.

Al di là della cavillosa restrittività di alcuni requisiti (chi ha lavorato in Co.Co.Pro. con uno stipendio pari o superiore ai 1.670 euro lordi non ha diritto ad alcuna indennità, anche se è poi rimasto ugualmente a casa), non mi tornano molto i conti: come si fa a presentare una domanda «entro 30 giorni dalla data in cui risulta concluso il rapporto di lavoro» e, contemporaneamente, essere senza contratto di lavoro da almeno due mesi?!?

Matteo

PS: credo di avere svelato l'arcano.
Il sito dell'INPS notifica che

La domanda deve essere presentata entro 30 giorni dalla data in cui risultano verificate le condizioni indicate nella circolare 36 del 9 marzo 2010.

L'equivoco nasce dunque da un fraintendimento del testo da parte dell'editor di Altroconsumo. Adesso voglio sperare che il refuso non metta anche lui nelle condizioni di dover chiedere il bonus, tra due mesi ed entro altri 30 giorni...

1 Comments:

Anonymous Prestiti said...

Davvero un ottimo blog.. 1000 euro 

16:27

 

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