Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

23 giugno 2008

La carica dei 500

Non c'è che dire: come prima uscita ufficiale, il nuovo Ministero dell'Istruzione non poteva presentarsi con un biglietto da visita peggiore. Gli strafalcioni contenuti nei temi d'esame delle prime prove scritte (qui quelli del tema di Italiano, qui quelli del tema di Inglese, qui quelli della versione di Greco) hanno dimostrato una volta di più che - se c'è qualcuno che dovrebbe tornare dietro i banchi di scuola - è proprio chi rappresenta le più alte cariche della nostrana politica.
Roba che nemmeno "Io Speriamo Che Me La Cavo" e che, se non altro, ha attivato l'immediata rimozione (anziché la promozione, come abitualmente accade) dei diretti responsabili dalla carica ricoperta.

Ma c'è di più.
Per il Codacons, infatti, è necessario rimborsare tutti gli studenti impegnati negli Esami di Maturità del tempo - e delle energie - profuse per venire a capo di tracce fuorvianti o viziate da errori all'origine. E questo rimborso è stato quantificato in 500 euro. Aggiungo io, da detrarre dagli stipendi previsti dal Ministero dell'Istruzione per pagare chi non ha la preparazione necessaria neppure per partecipare alla Ruota Della Fortuna.
Certo: 500 euro sono davvero un bel gruzzoletto, se consideriamo che equivalgono a metà stipendio di chi, con una laurea, lavora 8 ore al giorno per un anno senza ferie e senza malattia...
In proporzione, a questo punto, quanto dovrebbero prendere di rimborso tutte le persone che vengono lasciate a casa dal proprio posto di lavoro per manifesta incompetenza di chi le dirige e le gestisce?

Rossella

09 giugno 2008

Oltre il ponte

Chi abita a Milano, con ogni probabilità, saprà benissimo a che tipo di immaginario riconduce l'espressione «Zona Tortona», epicentro del "FuoriSalone" nei giorni del Salone del Mobile e connettore di tutti i fermenti creativi metropolitani in materia di moda, design e architettura.
E' un territorio che i più - addetti ai lavori e non - in gergo identificano con il nome in codice di «Oltre il ponte» perché si trova al di là del ponte della stazione di Porta Genova, una sorta di "braccio metallico" che congiunge le atmosfere (presuntamente) rarefatte dei Navigli con quelle (presuntamente) produttive della City.

Un'area a suo modo simbolica di tutte le complessità, le ambiguità e le contraddizioni tuttora esistenti a Milano, soprattutto in materia di Lavoro, perché là dove oggi si trovano gli atelier dei trend estetici più all'avanguardia, fino a non molto tempo fa sorgevano acciaierie e industrie pesanti. E perché là dove oggi proliferano i "Precari Cool" - quelli che fanno gli Art Director, i Visual Merchandiser o i Project Manager in co.co.pro. di 3 mesi in 3 mesi -, fino a non molto tempo fa si concentravano i più coriacei scioperi operai in difesa dei diritti minimi sindacali.

A queste complessità, ambiguità e contraddizioni della Zona Tortona è dedicato un film, intitolato proprio "Oltre Il Ponte", realizzato da Sabina Bologna in collaborazione con Silvia Bassoli, che verrà proiettato gratuitamente al Cinema Mexico di via Savona 57 a Milano nelle giornate di Venerdì 13 Giugno alle ore 15:00 e Sabato 14 Giugno alle ore 10:00.
Avendo avuto modo di vederlo in anteprima, consigliamo vivamente a chiunque potesse di partecipare all'evento (la proiezione dura 39') come ulteriore occasione di riflessione e approfondimento sui temi del Lavoro, del Welfare e della Precarietà in una città che vuole profilarsi sempre più - anche in prospettiva Expo 2015 - come l'Eldorado dell'Occupazione...

Scarica qui la locandina ufficiale

Claudio

06 giugno 2008

Il bianco e il nero

«Statali: licenziamenti per i falsi malati e per chi non accetta il trasferimento»
[fonte: Corriere.it]

«Schiavi delle lancette: come riprendersi la vita e liberarsi dal lavoro inutile»
[fonte: Metro]

Due facce della stessa medaglia, due soluzioni allo stesso problema, due estremi opposti convergenti verso lo stesso obiettivo: letteralmente, «aumentare la produttività sul lavoro».
Da una parte c'è la proposta di Renato Brunetta, neo-Ministro per la Funzione Pubblica, che suggerisce di licenziare i lavoratori pubblici che, ritenuti in esubero nella propria sede («perché non più funzionali alla struttura o perchè inutili sotto il profilo della competenza e della professionalità»), rifiutino di essere trasferiti altrove. Come a dire: chi non se ne vuole andare, se ne deve andare.
Dall'altra c'è Tim Ferriss, «un ex yuppie californiano che ha scritto un libro dal seduttivo titolo "4 Ore Alla Settimana: Ricchi E Felici Lavorando 10 Volte Meno"» e «che parla alla maggioranza che fatica per campare» suggerendo «i trucchi per lavorare meno cambiando le cattive abitudini», vale a dire delegare le decisioni irrilevanti, evitare riunioni sprecatempo, coltivare l'"ignoranza selettiva" (pochi giornali, tv e internet, mail non più di due volte al giorno) e gestire a distanza gli affari.

E' evidente: da una parte c'è l'Italia e dall'altra l'America, nel bene e nel male.
Al centro c'è una situazione che sta diventando sempre più complessa, articolata, oscura e rovinosa: la crisi del mondo del lavoro. In Italia come in America.
Per assurdo, in Italia l'approccio di Ferriss sarebbe esattamente l'anticamera del provvedimento di Brunetta (provate a rifiutare le riunioni sprecatempo e a controllare la posta al massimo 2 volte al giorno, per vedere che effetti ha sulla vostra reputation).
Quando si dice che «c'è di mezzo il mare»... In questo caso, l'Oceano.

Alessio