Liberation Day
Oggi si festeggia la Liberazione. Dal nazi-fascismo.
Oggi si festeggia l'inizio della costruzione dell'Italia in cui viviamo. E si ricorda, si brinda, si sventolano bandiere: si guarda al passato, a quel passato che per fortuna non c'è più.
Evviva, ma... e il futuro? E la liberazione dalle frustrazioni in cui noi giovani ci troviamo immersi? E il rispetto della diginità umana e professionale che sul lavoro va ogni giorno sempre più scomparendo? E la valorizzazione delle nuove generazioni, le possibilità di crescere professionalmente, emergere meritocratamente, costruire un futuro duraturo e stabile? Sono tutte speranze che, per chi ha vissuto la Liberazione, si sono poi via via concretizzate. Dal Paese oscuro, dal Paese del dittatore, dal Paese delle repressioni sono nate opportunità, futuri radiosi, nuove strade possibili. Così genitori e nonni festeggiano. Ma noi invece viviamo in un altro periodo storico: noi non abbiamo le possibilità di crescere professionalmente, emergere meritocratamente, costruire un futuro duraturo e stabile. A noi serve una nuova Liberazione, quella dalle storture del sistema Italia che ci rende priogionieri di un futuro senza certezze, fatto di precarietà di vita, incertezza dominante, insicurezza permanente. Abbiamo bisogno di metterci in moto adesso, per poter festeggiare anche noi - tra un po' di anni - la Liberazione.
Chi si fa sotto per primo?
Rossella
6 Comments:
Concordo pienamente. Non possiamo accettare che laureati, gente ke studia e si impegna, sia abbandonata ad un futuro senza prospettive. Perchè la cosa + brutta ke si può fare a una persona è toglierle la speranza.
Complimenti x il blog, è mlt bello e ben scritto.
un salutissimo
luana
16:17
Le speranze ci sono, basta rivolgersi all'estero! Guardate la Spagna come cresce economicamente, per non parlare della "solita" Inghilterra o Irlanda!
L' Italia sta decadendo a causa della "testa" degli Italiani (o meglio della testa degli Italiani che la guidano!)
L' Italia è persa, ormai!
E noi giovani lo sentiamo, e perciò viviamo nel disagio e nella tristezza!
Proviamo a ricominciare una vita all'estero, senza paure e senza rimpianti per "la nave che affonda" che abbiamo lasciato!
Credo che ci guadagneremmo in serenità e dignità umana!
Un grosso in bocca al lupo a tutti!
Gian
21:38
non sono d'accordo, soprattutto nell'arte di piangervi/ci addosso.
non sono un precario, ma faccio sindacato per i precari, per questo mipermetto di suggerirvi di non piangervi più addosso e cercare di fare le cose insieme, di uscire dall'individualismo in cui vi hanno messo alcune ideologie economiche (non tutte) per rivolgervi ad una idea (nuova?) di collettività, senza la quale siamo tutti morti.
nascondersi dietro la colpa dei partiti o dei governi (ma siete sicuri che siano tutti uguali? e perché non ci partecipate per migliorarli?), dietro il destino cinico e baro non risolve proprio nulla.
Il discorso è lungo e molto articolato e occorrerebbe un vis a vis che i blogs non riescono a permettere.
vi ringrazio comunque.
samuele falossi
PS: i precari che seguo e che cerco di difendere vanno da 2 a 7, 5 euro all'ora. c'è sempre chi sta peggio e anche chi sta meglio....
00:33
caro anonimo sindacalista. lavori per i sindacati? bravo! un consiglio: invece di cercare di portare i precari all'assunzione (e farli diventare fedeli adepti riconoscenti, immagino) fai in modo che i sindacati cerchino di eliminare la legge 30 o di farla riscrivere. Si deve curare la causa del male, non l'effetto. Sempre che ai sindacati interessi il bene dei lavoratori e non farsi nuovi iscritti e basta (=potere politico)
11:19
Ma perchè un Datore di Lavoro dovrebbe appoggiare una abolizione o modifica della legge Biagi , quando, grazie a questa legge, ha potuto ridurre il più elevato costo che si trova in Conto Economico: il costo del personale?
Quale Imprenditore non sogna di avere forza lavoro gratuita e fedele per paura di rimanere in mezzo alla strada? Un sogno! The Itlaian Dreamz
19:36
Temo che la sola cosa che si possa festeggiare è l'avvento di un nuovo fascismo, giusto, patriarcale e senza tanti ghiribizzi imperialisti. Gli italiani non hanno meritato e non meritano la democrazia.
02:30
Posta un commento
<< Home