Uno su dieci non ce la fa
Un approfondito contributo di Enrico Marro sul CorriereEconomia di oggi titola «Crisi, Precari senza rete: a rischio 500mila posti. Dall'Alitalia alla Fiat, gli ammortizzatori coprono solo "i padri", i dipendenti fissi. I "figli", i lavoratori flessibili, non hanno protezione».
Nel corpo dell'articolo si legge che
L'economista Tito Boeri ha stimato che, considerando un bacino di 4 milioni di lavoratori atipici, circa 350 mila rapporti di lavoro sono a rischio ogni mese. Susanna Camusso, segretario confederale della Cgil, dice che da qui alla fine dell'anno «se non si fa nulla, 400 mila lavoratori, tra interinali, apprendisti, a termine e a progetto, non si vedranno rinnovato il contratto».
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Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sta studiando un sostegno al reddito per i lavoratori atipici e spera di ottenere almeno 200 milioni dal collega dell'Economia, Giulio Tremonti.
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Le risorse non ci sono, dice il governo. E finora sono state spese interamente o quasi per gli insiders. Tutto ai padri e niente ai figli, si potrebbe dire pensando a come verrebbero oggi trattati l'operaio della grande industria con un figlio precario, se entrambi dovessero perdere il lavoro.
Riassumendo: a rischio 400 mila precari su 4 milioni entro un mese. Uno su dieci.
Per gli altri 9, la consolazione di rimanere precari.
E' evidente che mi sfugge qualcosa, se le cose stanno così e nessun telegiornale e nessun notiziario ne fanno minimamente parola...
Matteo