Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

31 marzo 2008

Distanze enormi sembrano dividerci

Mancano 2 settimane alle Elezioni e molti di noi, com'è normale che sia (in queste condizioni soprattutto), non sanno ancora né chi né SE andare a votare.
Un piccolo aiuto per chiarirsi le idee arriva da un geniale progetto web, Voi Siete Qui, sviluppato dal network di Openpolis: si tratta di valutare i 25 capisaldi programmatici dei partiti candidati entro un range che va da «Molto favorevole» a «Molto contrario» includendo le sfumature intermedie «Favorevole», «Tendenzialmente favorevole», «Tendenzialmente contrario» e «Contrario». Il tempo necessario a completare il test è al massimo di 3 minuti, al termine dei quali si potrà ottenere un illuminante responso come il mio, espresso in "distanze":

In effetti, forse nel mio caso il ritrovarmi disperso nel nulla è una ragionevole conferma dell'intenzione di annullare la scheda...
E' interessante anche notare come la mia posizione sia molto vicina a quella dell'Italia dei Valori ma non altrettanto a quella del Partito Democratico: poiché IdV e PD costituiscono un'unica coalizione, è l'ennesima riprova del fatto che ancora una volta l'inciucetto pre-elettorale ha avuto il sopravvento su tutti i proclami di larghe intese e condivisione di obiettivi.

Il metodo, insomma, è rigorosamente scientifico: provate anche voi, e avrete sicuramente un elemento in più su cui riflettere. Oggi, e il 13 aprile...

Claudio

26 marzo 2008

Il precariato nudo

Oggi, per festeggiare il 200esimo post di questo blog (che è pur sempre un bel traguardo!), segnaliamo con piacere l'uscita di un film che affronta - in modo crudo ma non crudele - il tema del Precariato associandolo ad un'altra delle (tante, troppe) questioni ancora irrisolte nel nostro Paese: l'immigrazione.
Il film si intitola Cover Boy, la regia è di Carmine Amoroso e i protagonisti sono Luca Lionello ed Eduard Gabia, rispettivamente nel ruolo di Michele e Ioan, due ragazzi - un italiano e un rumeno - il cui rapporto e i cui sentimenti ruotano intorno al desiderio di una stabilità professionale e affettiva che per entrambi sembra allontanarsi ogni giorno di più...

Indipendente e girato a basso costo interamente in digitale (sfatando così il tipico luogo comune in base al quale «per fare un bel film ci vogliono i soldi che hanno in America»), Cover Boy verrà proiettato in anteprima per Milano venerdì 28 marzo alle ore 20:30 al cinema Nuovo Orchidea in via Terraggio 3, alla presenza di Carmine Amoroso e Luca Lionello.
Un'ulteriore ottima occasione per riflettere sulle attuali condizioni sociali, culturali e psicologiche in cui vivono molti giovani in Italia e in Europa attraverso una pellicola che ha vinto numerosi premi internazionali e che è già stata ampiamente recensita da tutte le più importanti testate nostrane.
Cliccando qui potete accedere al sito ufficiale, e di seguito vi anticipiamo il trailer. Buona visione!


Claudio

25 marzo 2008

Il CV figlio del GF

La notizia è di oggi, la fonte il Corriere.it: «E ora il Curriculum diventa un videoclip».
In sostanza, e pare che in America sia già una tendenza ampiamente diffusa, «basta raccontarsi mentre ci si filma, spaziando tra il proprio background e le esperienze professionali. Si aggiunge il pepe della fantasia. Poi si mette il tutto su YouTube o MySpace o altre piattaforme per la condivisione dei filmati. E il gioco è fatto».

Dal punto di vista creativo, l'idea mi sembra curiosa e divertente (mi metto nei panni di chi, come me, lavora nelle Risorse Umane e potrà/dovrà selezionare i candidati con questa nuova modalità).
Dal punto di vista strettamente professionale, mi sembra un po' una classica "americanata", non a caso. Con più controindicazioni ed effetti collaterali di quanti non siano, invece, i vantaggi...
Ad esempio: ci ritroveremo inondati di videorichieste recitate come fossero provini per una fiction anche per le posizioni di più basso profilo (o in quelle di alto profilo ma dove l'appeal fisico non è affatto un plusvalore)? E ci ritroveremo a dover scartare candidati magari ottimamente preparati solo perché davanti alle telecamere non si sanno presentare come mezzobusti del Tg o concorrenti del GF? E poi che palle: un CV lo si legge in 3 minuti, un videoCV quanto durerà, anni e anni perché così uno può gonfiarlo e inventarselo come meglio crede declamandolo alla stregua di un testo di Shakespeare?

Cioè, non mi pare che questa sia una reale «nuova frontiera» della ricerca di lavoro, quanto piuttosto una sua deformazione scenografica che non aggiunge molto alla causa che più di ogni altra va invece combattuta: quella della valorizzazione della meritocrazia.

Rossella

17 marzo 2008

È ora di cambiare?

Se non ne avete già (e abitate a Milano o dintorni), non prendete impegni per Giovedì 3 e Venerdì 4 aprile.
All'Università Cattolica di Milano, infatti, si svolgerà l'iniziativa 20 e 30. È ora di cambiare?: due giorni di dibattiti, tavole rotonde e confronti sul tema "L'Italia delle Nuove Generazioni" a cui siete tutti ufficialmente invitati.

Come spesso abbiamo lamentato che, nel nostro Paese, sono sempre "i vecchi" a parlare (male) dei "gggiòvani", in questo caso saranno invece direttamente venti e trentenni a tracciare un profilo - sociologico e politico - della propria Generazione di appartenenza. Alla ricerca di chiavi di lettura 'alternative' a quelle demagogiche e populiste (o superficiali e riduttive) per capire meglio chi e cosa sono le "Nuove Generazioni" e, soprattutto, per individuare le azioni collettive da avviare su larga scala affinché si attui al più presto quel ricambio di nomi, forme e contenuti che è la sola e unica àncora di salvezza rimasta all'Italia. Che piaccia o no a chi detiene il potere in questo momento e che, nella migliore della ipotesi, quando gli effetti del proprio operato esploderanno in tutta la loro gravità sarà probabilmente già passato a miglior vita...

Oltre all'evento in sé, 20 e 30 è anche una nuova Community di aggregazione - anche al di fuori di Milano, ovviamente! - per tutti coloro che hanno idee da proporre e condividere e voglia di impegnarsi a portarle avanti. Purtroppo, la Rete è l'unico strumento che abbiamo in questo momento a disposizione, ma per fortuna sappiamo usarlo molto meglio degli avanzi istituzionali mummificati che ci governano... Approfittiamone!
Di seguito tutti i link utili per partecipare all'iniziativa e per unirsi alla Community di 20 e 30:

- Locandina ufficiale (formato PDF)

- Flyer ufficiale (formato PDF)

- Blog ufficiale

- Profilo ufficiale su Facebook (se avete un profilo su Facebook, potete unirvi direttamente: il gruppo è aperto a tutti)

Vi aspettiamo, e nel frattempo passate parola!

Alessio


13 marzo 2008

Un sorriso cambia la vita

La notizia ha ormai fatto il giro di tutti i media, ma è bene riportarla ugualmente per lasciarne testimonianza ai posteri. A una ragazza precaria che ha chiesto al candidato (e, con ogni probabilità, futuro) Premier Silvio Berlusconi come sostenere il peso di un mutuo e come affrontare la volontà di mettere su una famiglia senza avere però un lavoro stabile, il leader del PdL ha risposto «Da padre il consiglio che le do è quello di ricercarsi il figlio di Berlusconi o di qualcun altro che non avesse di questi problemi. Con il sorriso che ha potrebbe anche permetterselo».
[fonte: Corriere.it]

Riassumendo: ad un PD che snocciola ogni giorno un perbenismo demagogico tirato a lucido, come se i due anni di legislatura appena trascorsi li avesse avuti in gestione qualcun altro (la morale della favola è sempre «L'Italia va a catafascio ma non è colpa nostra»), il PdL risponde con l'abituale ignoranza venata di razzismo - da sottolineare l'ennesima conferma all'immagine che l'aitante Silvio ha sempre avuto delle donne, quella di puttane mantenute che «con un sorriso» possono accedere a privilegi altrimenti preclusi - e spacciata per fine sense of humor che i brutti cattivoni comunisti travisano per diffamarlo.

Io, da parte mia, credo di avere definitivamente capito (a costo di sembrare impopolare, ma mi conforta non essere l'unica a pensarla così) che in queste elezioni il proverbiale "meno peggio" non esiste. Dunque, ho paura che non rimanga altro da fare se non annullare il voto.
Una sola cosa, però, mi dispiace non poter chiedere a Berlusconi: il fine ragionamento «Da padre il consiglio che le do è quello di ricercarsi il figlio di Berlusconi o di qualcun altro che non avesse di questi problemi. Con il sorriso che ha potrebbe anche permetterselo» lo ha elaborato prendendo a esempio Silvia Toffanin, giusto?

Rossella

09 marzo 2008

Rughe d'espressione

«Voglio essere brutale: a molti ragazzi di oggi lavorare non piace. Intasano le università, abbandonando agli immigrati tanti mestieri indispensabili: infermiere, muratore, fabbro, idraulico, piastrellista, badante, elettricista e via elencando. La precarietà è diventata l'alibi per fare flanella».
Firmato: Giampaolo Pansa, anni 73, sull'ultimo numero de L'Espresso.
Ennesimo caso (e non il primo, per quanto riguarda lui nello specifico) di ultrasessantenni che si sentono evidentemente così 'avanti' da disquisire in materia di «ragazzi di oggi» con lo spirito di chi è infallibile per anagrafe e ai quali, soprattutto, i media nostrani concedono di farlo molto più di quanto non lo concedano agli stessi diretti interessati.
Del resto, sono ormai più di due anni che lo denunciamo: in Italia a parlare di "giovani" sono sempre e soltanto i "vecchi". In Politica, in televisione, sui giornali, nei dibattiti, ovunque. E il messaggio è sistematicamente "I giovani sono un problema che noi vecchi dobbiamo risolvere restando al nostro posto a pontificare", mai "I giovani sono una risorsa che noi vecchi possiamo sostenere facendoci da parte".
Perché, con tutto il rispetto per i trascorsi professionali di Pansa, quanti trentenni precari potrebbero fare i giornalisti, anziché la flanella, al posto dei 73enni che ogni settimana riciclano se stessi e il proprio logoro canovaccio del «Si stava meglio quando si stava peggio»? Tra l'altro: le statistiche certificano che sempre più ragazzi, nel nostro Paese, non terminano neppure gli studi della scuola dell'obbligo (o li terminano svogliatamente per inerzia) pur di andare a lavorare il prima possibile: quali sarebbero quelli che non vogliono più fare l'infermiere, il muratore, il fabbro, l'idraulico, il piastrellista o la badante? Quelli che conosce lui? Forse è meglio che cambi frequentazioni...

Voglio essere brutale: se Giampaolo Pansa si ritira a vita privata, la badante vado a fargliela io.

Rossella