Sotto le vacanze niente
Esattamente un anno fa, il 28 luglio 2006, scrivevamo:
"Agosto è alle porte e anche noi, dopo un altro anno di sbattimenti quadri, stiamo cominciando a sentire aria di vacanza.
Si intende, ferie da Milleurista naturalmente, visto che non "offre la ditta" e, come sempre, tocca ingegnarsi per riuscire ad ottenere il massimo risultato con la minima spesa. Tra l'altro, visti i costi delle ferrovie, della benzina e delle località di vacanza italiane, sta diventando sempre più economico farsi una settimana all'estero in aereo che non a Viareggio o a Rimini in treno o in auto. Oltre alla fuga dei cervelli, insomma, pare proprio che il prossimo step diventerà la fuga dei turisti. E visto che in agosto notoriamente l'Italia si paralizza - esattamente come le autostrade -, a questo punto non resta che rimandare i nostri sogni (e i nostri progetti) di cambiamento a settembre, augurandoci che arrivi finalmente qualche segnale confortante in vista del 2007. Sperare non costa niente, vale la pena approfittarne e continuare a crederci! Buone vacanze a tutti, torniamo puntuali all'inizio di settembre!"
Oggi, a 12 mesi di distanza, prendiamo coscienza ogni giorno di più che, invece, non è cambiato nulla. Anzi, la situazione di noi Milleuristi è rimasta tale e quale, il che significa una cosa sola: si va peggiorando.
Il Governo, che tante promesse ci aveva fatto, non ne ha mantenuta nessuna. O meglio: ci ha complicato la vita e - vedi la riforma delle pensioni - chiede a noi oggi di stringere i denti per far stare meglio, sempre oggi, i pensionati.
In Italia non c'è lungimiranza, non c'è investimento sui giovani, non c'è futuro. Né per noi, né per il Paese stesso. Almeno fino a quando ci sarà chi ottiene il Potere per conservarlo e plasmarlo a sua immagine e somiglianza anziché per agire, per fare, per cambiare.
Così, questa volta, andiamo in vacanza (o facciamo finta: in quanti di noi i soldi per le ferie non ce li hanno proprio?), brancolando nel buio. Con un unico imperativo: recuperare le energie per tornare e combattere. Se saremo abbastanza forti e in grado di unirci, forse potremo provare a cambiare qualcosa noi senza aspettare che lo facciano gli altri. Ma se ognuno continuerà a rassegnarsi o a fregarsene di tutto e di tutti, perché tanto "Prima o poi magari IO mi sistemo (e chissenefrega di tutti gli altri)", staremo sempre peggio...
Buone vacanze, quindi, e appuntamento a settembre con la voglia rinnovata di continuare a impegnarci e a far sentire - dieci, cento, mille volte di più - la nostra voce.
Claudio, Rossella, Alessio e Matteo