Il blog della prima Community dei "Milleuristi & (S)Contenti"

28 marzo 2007

Doveri morali

Ogni volta che leggo sui giornali e online chilometri di sproloqui sui chilometri di sproloqui del Vaticano e della CEI in merito ai Pacs/Dico vengo colto da uno strano, nauseante senso di déjà-vu. E mi domando: possibile che sia questo il loro unico interesse (che loro definiscono, molto umilmente, "missione"), con tutti i problemi che nel Mondo potrebbero impegnarsi e mobilitarsi per risolvere?
La domanda è ovviamente retorica: certo che è possibile. Anzi, a sentir loro, è un "dovere morale", termine con il quale ritengono legittimo obbligare i politici e i cattolici in generale a fare sbarramento all'approvazione di una legge che NON FAVORISCE SOLAMENTE LE COPPIE OMOSESSUALI COME MESCHINAMENTE PRETENDONO DI FAR CREDERE, MA TUTTE LE COPPIE INDISTINTAMENTE - COMPRESE QUELLE DI PRECARI, PER ESEMPIO, MA ANCHE DI VEDOVI ANZIANI ETC. -.
Ma che bello.

E dov'è, mi domando, la Cei quando si tratta di esercitare il medesimo "dovere morale" a favore (anziché CONTRO) di una qualsivoglia categoria sociale in difficoltà?
Vogliono difendere la Famiglia? Benissimo: che propongano leggi - visto che hanno questo canale privilegiato di dialogo con il Parlamento - che permettono a due Milleuristi di sposarsi senza il rischio di arrivare al 20 del mese e iniziare a mangiar cartone. O che lascino al Governo tutti i miliardi che si fanno dare in agevolazioni e contributi e li devolvano per assegni e sovvenzioni di mantenimento dei giovani sposi e dei giovani genitori.
Altrimenti, come dire?, se si tratta solo e sempre (solo e sempre, solo e sempre) di sparare a zero contro i gay la cosa puzza un tantino di bruciato. E al mio paese si dice che "La prima gallina che canta è sempre quella che ha fatto l'uovo"...

Claudio

27 marzo 2007

La Zitelleria

Colpo di scena: una ragazza zitella può convivere per quasi 2 anni con 3 ragazzi scapoli senza finirci a letto neppure una volta e senza che lei sia lesbica e/o che i 3 ragazzi siano gay. Ogni riferimento a fatti e persone reali, ovviamente, è puramente casuale...
Ma stasera, complice qualche bicchiere di troppo e una delle rare occasioni in cui siamo riusciti a cenare tutti e 4 insieme, io, Claudio, Matteo e Alessio ci siamo lasciati andare al gioco della "Zitelleria", una variante per Precari di "Uomini e Donne" in cui la 'Tronista derelitta' di turno (io) si faceva corteggiare dai 3 'Pretendenti derelitti' (loro) e alla fine doveva scegliere il suo presunto futuro fidanzato.
Con Alessio non c'è stata storia: mi sono calata nella parte e mi sono immaginata la domenica mattina che lo aspetto in scialle e pantofole al ritorno dalla Messa per preparargli la minestra in brodo. Potenziale affinità di coppia: 0/100.
Con Matteo le cose sono andate meglio: di sicuro a letto ci sarebbe da divertirsi, o, più in generale, dalle 7 di sera in poi. Ma il resto della giornata sarebbe un'incognita, e a me piacciono le cose imprevedibili, non le incognite (è sostanzialmente diverso). Potenziale affinità di coppia: 45/100.
Con Claudio... Gelo. Alessio e Matteo si guardavano scambiandosi strani sorrisini - è la prima volta che leggo una vaga intesa nei loro occhi da quando dividiamo l'appartamento -, io e lui eravamo imbarazzatissimi. Perché ce l'hanno sempre ripetuto tutti: "Sareste fatti l'uno per l'altra", o "Non ci crede nessuno che siete solo amici". Se fosse un film, certo: avremmo come minimo già trombato una decina di volte ripetendoci quelle assurde frasi del tipo "Ho sempre sperato che succedesse" e "Comunque tra noi non deve cambiare niente...". Ma il punto è: siamo solo amici davvero. Anche se, non so perché, ogni volta che si tocca l'argomento il prenderne atto sembra quasi una privazione anziché la consapevolezza di un rapporto speciale.

Oddio, l'1 di notte: a quest'ora ogni vera Zitelleria che si rispetti... apre! E io cosa ci faccio ancora in pigiama e babbucce?!?

Rossella

Ps: che cazzo di post. Me lo dico da sola con l'ultimo barlume di lucidità alcolica che mi resta. Ronf.

23 marzo 2007

Senza parole

E' quasi una vita che non postiamo più qui sul blog. Mancanza di voglia? Ci mancherebbe. Mancanza di idee? Neanche quello. Mancanza di tempo? Non più del solito (e poi siamo in 4: quando uno non può, ci sono sempre gli altri 3). E allora?
Allora siamo stati talmente sommersi dalla fiumana di sproloqui delle ultime due settimane su qualunque argomento possibile e immaginabile di nessuna importanza - vi pare possibile che, con un Governo zoppo e 6mila problemi da risolvere, diventi una priorità assoluta il nuovo Partito Democratico, per giunta con conseguente sfascio del fronte del CentroSinistra?!? - che, per reazione, ci è sembrato più opportuno andare controcorrente e restare zitti. Davanti al televisore, davanti a un giornale, davanti alla finestra: zitti a osservare, cercando di capire quando finirà, se mai finirà, questo pollaio da scuola elementare su Vallettopoli, sui Dico, sui piagnistei dei sindaci inetti che prima fanno colare a picco le loro città e poi si lamentano che lo Stato non gli dà i fondi (ogni riferimento a Milano è puramente casuale), sulla riforma elettorale, sul Papa che ogni giorno se ne inventa una per sparare a zero contro qualcosa senza mai cercare di costruire niente, sulla Cei che lancia appelli per mettere tutti contro tutti... BASTA!!!
Da dopo le elezioni, di Precariato si è parlato in tutto 2 giorni - quelli immediatamente successivi alla manifestazione di Roma - e di scuola e Università solo a proposito dei video di bullismo. E più si alza la voce di 'chi non ci sta più', più si alza il rumore di 'chi non se ne andrà mai'.
Non è alzare bandiera bianca. Ma in queste condizioni, ogni parola è davvero superflua.

Claudio, Rossella, Alessio e Matteo

09 marzo 2007

I nuovi Poverini (parte seconda)

Notizia del giorno: gli operatori telefonici fanno cartello contro l'eventualità che le liberalizzazioni del Decreto Bersani possano abolire lo scatto alla risposta. A loro giudizio, "poverini", una simile eventualità ridurrebbe drasticamente i ricavi del settore producendo danni all'intero Paese e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
Allora, per coerenza, che rispondessero a queste semplici domande:
- quando, oltre allo scatto alla risposta c'era anche la tassa di ricarica (cioè fino a 4 giorni fa), quante migliaia di posti di lavoro hanno generosamente elargito lorsignori che non fossero co.co.pro. rinnovati di settimana in settimana nei loro call center?!?
- e perché, se hanno così tanta paura di finire in bancarotta senza scatto alla risposta, non cominciano a ridurre gli ingaggi ultraplurimiliardari degli inutilissimi testimonial, anziché minacciare licenziamenti dei dipendenti?!?
- e perché, sempre se hanno così tanta paura di finire in bancarotta, non applicano a dirigenti e boss eventuali e vari le stesse tariffe sanguisuga che riservano a noi poveri derelitti, anziché poter chiamare gratis 24 ore su 24 365 giorni l'anno?

Non so, ci sono situazioni in cui un bel "Ma vaffanculo!" mi sembra che l'unica cosa giusta da commentare...
Claudio